
In occasione della presentazione del libro “Un tempo per ogni cosa” di Pierangela Del Prete, lo scorso 23 maggio, abbiamo presentato un progetto culturale per ricordare, con scadenze fisse, il prof. Ermes De Mauro che abbiamo chiamato “CATTEDRA DI UMANITA’ ERMES DE MAURO”. Abbiamo chiesto ad Angelo Sconosciuto un articolo per descrivere cosa vogliamo realizzare in ricordo del nostro caro Ermes De Mauro

“Mi sono ispirato, quanto al titolo ed alle modalità, alla “Cattedra dei non credenti”, iniziativa promossa dal card. Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, tra il 1987 ed il 2002. Si trattava di incontri pubblici, durante i quali non credenti e credenti dialogavano su temi di grande importanza per la vita umana e la riflessione filosofica. L’obiettivo era quello di creare momenti di confronto.
Quindi proponevo appunto il sostantivo “cattedra” che – ce lo dicono anche i dati elaborati dall’Intelligenza Artificiale – “nel contesto educativo, rappresenta la posizione del maestro (o insegnante) che svolge un ruolo di guida e di facilitatore dell’apprendimento”. Accanto specificavo: “di umanità” e completavo con l’intitolazione esplicita a Ermes De Mauro, perché egli è stato maestro, accompagnatore, guida, facilitatore non nolo nell’apprendimento, ma di umanità, appunto, nel significato che anche egli avrebbe approvato: «Homo sum, humani nihil a me alienum puto», è la frase che Terenzio usa nella sua commedia Heautontimorùmenos , cioè «Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me» (in parole più semplici: «Nulla che sia umano mi è estraneo»).
Del resto, a sentire le testimonianze di amici ed ex allievi nel giorno del Dantedì, che quest’anno l’Associazione ha dedicato a lui, vi è da dire che Ermes aveva creato relazioni con tutto ciò che rappresenta l’umana avventura, declinata secondo i temi e le branche più disparate della cultura, ma tutte accomunate proprio dal considerare l’uomo al centro di ogni discorso.
Ermes non ha formato solo letterati e professionisti nelle materie umanistiche e nelle professioni ad esse collegate. Lo considerano guida anche quanti sono riusciti ad affermarsi in altri ambiti e poi non va dimenticato che ha intessuto relazioni con colleghi sulla base della stima e della considerazione reciproca.
La “Cattedra di umanità Ermes De Mauro” intende, dunque, dare valore a tutto questa eredità lasciata da Ermes: molti dovrebbero considerarsi suoi eredi e provvedere ad una fase di “restituzione” alla collettività di questi beni immateriali posseduti anche grazie a lui.
Il suo impegno nella associazione “Amici della Di Vittorio” è da credere sia stato una sorta di volontaria e disinteressata restituzione di esperienze e riflessioni di cultura per una crescita comune e consapevole. Ora questo compito tocca a quanti considerano di essersi “arricchiti” grazie ad Ermes. La “Cattedra di umanità” serve dunque a coordinare, nel corso dell’anno, tutta questa “ricchezza di umanità” e intende farlo in momenti precisi, secondo criteri tutti umani e che riguardano l’esperienza terrena di Ermes.
Ha senso dunque questo primo incontro a ridosso della conclusione dell’anno scolastico, come avrà senso programmarne uno a ridosso del suo compleanno. Ha senso ancora ricordarlo con un’iniziativa caratterizzante nel giorno della sua dipartita, come è certamente degno ricordarlo nell’anniversario dantesco o in altri anniversari letterari degni di nota e alla ripresa dell’anno scolastico. Altre iniziative potranno venire, ma non va mai dimenticato che la “Cattedra” non è “altro” rispetto all’Associazione che lo promuove, ma una specificazione dell’intero percorso culturale che la “Di Vittorio” svolge: una caratteristica del sodalizio che prende corpo nel nome di Ermes, come se egli continuasse a dare valore a quella tessera di socio onorario della quale andava estremamente fiero.”
(Angelo Sconosciuto)
Commenta