VERSO IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI ENRICO BERLINGUER (25 maggio 1922 – 25 maggio 2022).

Oggi ospitiamo dei preziosi documenti fatteci avere da Michele Graduata: il volantino che annuncia il comizio, gli appunti a mano dell’intervento di Graduata e due foto della sua collezione privata.
Qui di seguito, inoltre, pubblichiamo il testo dell’intervento di Graduata:
“””Fra poche settimane ancora una volta il popolo italiano sarà chiamato ad elezioni politiche anticipate.
Il momento che stiamo vivendo è grave.
La Repubblica nata dalla Resistenza 34 anni fa è minacciata.
Il Paese è senza una guida politica e morale.
Il terrorismo e la violenza dilagano e si scagliano contro la democrazia e contro il PCI.
Ancora una volta, dopo che la DC ha detto NO a tutte le nostre proposte per dare un governo al Paese e dopo che è mancato un impegno adeguato da parte delle altre forze politiche per fare cadere le pregiudiziali della DC si è giunti, per responsabilità di questo partito allo scioglimento delle camere ed alle elezioni politiche anticipate.
Ma vi sono responsabilità più remote. Dieci anni fa, negli anni 68-69 successe qualcosa di profondo nel cuore della società Italiana. Vi fu una rottura di tutti i vecchi equilibri politici, economici e sociali.
In Italia ed in Europa, per la quale il 10 giugno chiediamo un voto democratico e antifascista per costruire un’Europa dei popoli, vi fu una riscossa operaia. Masse sterminate di giovani e di donne si presentarono sulla scena della storia per porre in prima persona i loro problemi e quelli della società nel suo complesso.
E’ da allora che si pone il vero problema italiano: quello cioè di allargare (non di restringere) la democrazia mediante l’ingresso a pieno titolo del PCI nel governo.
Nel corso di questi anni le vecchie classi dominanti e le vecchie clientele meridionali hanno reagito in tutti i modi per ricacciare indietro le conquiste civili e democratiche: con la violenza fascista, con le trame nere e il terrorismo, col sequestro e l’assassinio di Aldo Moro.
Eppure la democrazia in Italia ed anche nel Sud non soltanto ha retto, ma si è dimostrata più forte dei suoi nemici. In ogni parte d’Italia, dal Nord al Sud, la democrazia è forte perché si regge su forze immense, su energie eccezionali, su uomini e giovani ammazzati dalle forze della reazione, da giovani come Benedetto Petrone, che lottava con le ingiustizie di questa società verso i giovani, lottava come tanti altri per un posto di lavoro.
Questi uomini e questi compagni caduti ci indicano che non c’è spazio per la rassegnazione. Ci vuole la mobilitazione eccezionale di forze, di energie, di sentimenti. Bisogna chiamare tutti ad una nostra responsabilità, al rigore, all’efficienza, alla serietà. Noi pensiamo di avere le carte in regola per farlo.
Ecco perché queste elezioni avranno una importanza decisiva per il paese e per ognuno di noi. Si tratta di stabilire non quale partito avrà qualche deputato in più. Ma se l’Italia deve rimanere alla deriva o essere governata in modo nuovo da uomini nuovi, con la solidarietà di tutte le forze democratiche.
La DC non ha rispettato nessuno degli accordi sottoscritti: dai patti agrari alle pensioni, alle nomine.
Come si fa a mettere tutti i partiti sullo stesso piano. La DC ha infrapposto resistenze enormi nel colpire le pensioni d’oro. Noi comunisti chiedevamo più posti di lavoro nel Mezzogiorno.
Anche in questo primo scorcio di campagna elettorale siamo l’unico partito che scende in campo per CHIEDERE soldi per il finanziamento della campagna elettorale e non PROMETTENDOLI come fanno gli altri partiti.
Oggi la DC scende in campo e chiede i voti ma non dice per quale politica. La DC vuole rinnovare l’Italia ma non sa rinnovare nemmeno se stessa. Noi chiediamo un voto al PCI per battere questa DC. Lo chiediamo a tutti di battere questa DC per portare avanti quella “terza fase” nella quale hanno creduto e credono tanti democratici brindisini.
Questo voto, qui a Brindisi, lo chiediamo a quelle forze che hanno lottato per la politica delle intese e hanno consentito un’esperienza originale on il coinvolgimento nell’esecutivo di esponenti comunisti.
Anche qui, non tutti lavorano per realizzare le intese con lealtà e con spirito di iniziativa come fa il PCI. Riconoscimenti che ci sono pervenuti dallo stesso Sindaco DC al nostro congresso provinciale. Nel corso di questa esperienza noi abbiamo lavorato per realizzare quel programma che vede nel Piano Regolatore, nei consigli di quartiere, nei progetti per i giovani disoccupati e nella realizzazione di 100 case parcheggio, alcuni dei nodi più grossi della politica cittadina. Su queste scadenze, di volta in volta, noi esprimeremo il nostro giudizio.
Questa linea, peraltro, ci ha guidato alla Regione Puglia sul voto al bilancio. Di fronte alle resistenze di alcuni ambienti DC e atteggiamenti non proprio esemplari da parte di altre forze politiche abbiamo espresso un voto di astensione per spingere ed andare avanti sulla via del rinnovamento civile e democratico delle nostre popolazioni.
Di fronte a questa lotta tesa a far avanzare tutta la situazione italiana, a fare avanzare la sinistra ed il PCI, non si possono aprire varchi ai nemici della democrazia. Non si può essere, in sostanza, equidistanti fra PCI e DC.
La maggioranza di governo si è rotta perché il PCI si batteva per l’attuazione del programma mentre la DC lo ha disatteso e affossato.
Per quanto riguarda la nostra realtà, il PCI voleva la riforma dei patti agrari e la trasformazione della colonia e la DC si è schierata con la grossa proprietà. Come fanno i compagni socialisti ad essere equidistanti? Agli elettori invece il PSI deve dire con chiarezza da che parte sta e per quale politica chiede i voti. Noi diciamo che bisogna andare avanti, che se non si colpisce la DC ed il suo strapotere, non si risolve niente; che ci vuole un nuovo ordine democratico e una nuova certezza sulla democrazia e nelle istituzioni in cui ogni democratico ed ogni antifascista sappia che il proprio voto a certi uomini della destra non va dato per portarli in Parlamento ma per evitare di mandarli in galera.
Compagni, questa campagna elettorale si tiene nel vivo delle lotte contrattuali. IL 1° maggio a Brindisi, con il compagno Rossitto, sarà un altro importante appuntamento di lotta e di mobilitazione per importanti settori dell’industria, dell’agricoltura, del pubblico impiego.
I giorni che ci stanno davanti saranno di duro lavoro; noi scenderemo in campo con tutta la nostra forza, la nostra energia, e la nostra intelligenza. Ci rivolgeremo a tutti i cittadini con comizi e con dibattiti pubblici in cui chiariremo, attraverso vere e proprie schede di governo, le nostre proposte sui vari argomenti. Ci rivolgeremo agli operai, ai contadini, ai giovani, alle donne, ai ceti medi della città e della campagna, alle forze della cultura, della democrazia e dell’antifascismo che anche qui a Brindisi sono grandi e sono immense.
Si tratta di chiedere un voto per il PCI, per salvare l’Italia, per rinnovarla, per andare avanti sulla via del progresso, della democrazia e del socialismo.
Michele Graduata
Allegati 2:  1/2)    gli appunti a mano dell’intervento di Graduata;
               2/2)     il volantino che annuncia il comizio;
                 
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