73° Anniversario della Strage di Marzabotto

Pubblichiamo una testimonianza del nostro Presidente che ha avuto modo di partecipare alla cerimonia commemorativa della strage nazifascista di Marzabotto.
Auspichiamo altri interventi sulla Resistenza che avremo piacere di pubblicare.


73° Anniversario della Strage di Marzabotto/Eccidio di Monte Sole
 

 

Oggi con mia moglie siamo stati a Marzabotto, con una delegazione ANPI della sezione di Ozzano dell’Emilia alla quale sono iscritto.Il programma prevedeva la visita guidata al parco regionale storico di Monte Sole, la visita al Sacrario dedicato alle vittime civili della strage e la partecipazione alla manifestazione di commemorazione, conclusa dal Ministro Andrea Orlando. Il parco della memoria è stato istituito nel 1989 e si estende per circa 6.300 ettari sul territorio che fu teatro del tremendo eccidio di Monte Sole, effettuato dai nazisti delle SS guidate da von kesselring e da spie e nuclei fascisti, dal 29 settembre al 5 ottobre 1944.

Quell’aberrante eccidio, definito un crimine contro l’Umanità, resta la più grave e tremenda strage di civili compiuta in Europa durante la seconda guerra mondiale. Causò 775 vittime, 216 bambini, 316 donne, 142 anziani, tutti massacrati senza pietà.  

Il Parco comprende i Comuni di Marzabotto,  Monzuno e Grizzana Morandi, che con la provincia di Bologna, il Comune di Bologna, la Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno e le cinque valli bolognesi, hanno costituito il Consorzio di Gestione del Parco.

Questa area protetta, oltre che la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale, ha lo scopo fondamentale di custodire, preservare, diffondere la conoscenza e la memoria delle atrocità commesse dai nazisti, e delle vicende di impegno e di lotta della Brigata Partigiana Stella Rossa.

Ma soprattutto si propone di diffondere la cultura della Pace nelle giovani generazioni di tutto il mondo, con la Scuola di Pace di Monte Sole.

In una delle frazioni dove si svolse la strage  (la frazione di Casaglia di Monte Sole) Giuseppe Dossetti, un grande Italiano, un Resistente combattente per la libertà, un Padre Costituente, volle insediare la sua Comunità religiosa.  

Qui, in quel che resta del piccolo cimitero di Casaglia, teatro di massacro di donne e bambini, Egli ha voluto essere seppellito.

Alla sua tomba, abbiamo reso omaggio, con intensa emozione e vera commozione. 

Fin qui la storia, utile a ricordare che in questo territorio, come in tante altri parti d’Italia, è a questi Martiri (giovani combattenti, vittime civili, bambini, donne e anziani) che dobbiamo inchinarci, ricordandoli, onorandoli e ringraziandoli, per aver avuto da loro in dono, Libertà, Pace, Democrazia, valori da custodire e difendere, e dei quali è intrisa la nostra Costituzione, nata appunto dalla Resistenza.

Una giornata davvero speciale, vissuta con intensa partecipazione, con profonda emozione, per riflettere, per ricordare, condividere, trasmettere, riferimenti e valori, “per non dimenticare mai”.

“I nostri Morti sono la nostra Speranza” era lo slogan della manifestazione; occorre ripartire dalla memoria di eventi così tragici per ritrovare la strada della pace, della giustizia sociale, dei diritti umani ancora calpestati in tante parti del mondo.

Ripartire dalla memoria infine, per sostenere e difendere i valori indissolubili di Libertà e Democrazia, ma soprattutto, per formare le nuove generazioni con una cultura di pace tra i popoli, di equità, di solidarietà, di giustizia, di integrazione e di accoglienza che possa caratterizzare il loro futuro.

L’Associazione Giuseppe Di Vittorio, che fa della memoria e della difesa di questi valori, la sua ragione di esistenza, ha organizzato diversi incontri per “non dimenticare”. Voglio qui ricordare il bel convegno che organizzammo il 25 aprile dello scorso anno per valorizzare il ruolo dei meridionali nella Resistenza.

 

Ritorneremo ancora su questi temi anche nella programmazione delle attività nel 2018.

Sarebbe auspicabile, partendo da questo intervento, ospitare sul nostro sito www.divittoriomesagne.it altre testimonianze e commenti dei nostri amici e lettori sulla Resistenza.

 

Cosimo Faggiano 

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