VIVERE PER SEMPRE.

Sabato 30 marzo 2019 ore 18, presso l’Auditorium del Castello di Mesagne, verrà presentato il libro di Monsignor Vincenzo Paglia (Presidente della Pontificia Accademia per la Vita) VIVERE PER SEMPRE. L’esistenza, il tempo e l’Oltre.

Ad organizzare l’evento è l’Associazione “Giuseppe Di Vittorio” con il patrocinio gratuito del Comune di Mesagne.

                La serata sarà introdotta dal Vice Presidente dell’Associazione Di Vittorio, dott. Giovanni Galeone e prevede la presenza dell’autore Monsignor Paglia, che dialogherà con il Prof. Francesco Fistetti ordinario di Storia delle filosofie presso l’Università Aldo moro di Bari.

                Con “Vivere per sempre”, uscito nello scorso dicembre, mons. Vincenzo Paglia lancia una sfida nuova e coraggiosa, sia ai credenti, sia agli stessi non credenti, con i quali dialoga da moltissimi anni alla ricerca dei valori e degli impegni su cui far incontrare fede e ragione.

                Si tratta di un libro appassionante che, come il titolo lascia intendere, invita a riflettere sulle cose ultime, lanciando una coraggiosa sfida: “non cediamo al silenzio sulle cose ultime”. Non affrontarle significa condannare il mondo a una codarda accettazione di un destino senza futuro. Infatti potremmo dire che il futuro non c’è se non va oltre la morte, se tutto ciò che c’è in noi, l’intelligenza, la creatività, il sentimento di giustizia e quant’altro, muore con il nostro corpo.

                Per Vincenzo Paglia la vita non può essere, come scrisse Sartre, solo una parentesi tra due nulla. La morte, liquidata frettolosamente come un destino che ci fa finire nel niente, non può che apparire come uno spreco ingiustificabile della vita umana. Ma considerare così la nostra morte, senza indagare a fondo, diciamolo ruvidamente, è un’offesa alla nostra intelligenza.

                Senza il pensiero affettuoso di una destinazione eterna, la vita terrestre perde peso e progetto, passione e sapore. Dice l’Arcivescovo: possiamo sconfiggere, credenti e religiosi, laici e pubblicani, quanti siamo, l’incredulità letale che ha mortificato il coraggio della destinazione. La partita decisiva non è fra il cristianesimo e la civiltà, o tra la fede e la ragione. La partita è fra l’incredulità e la speranza, tra l’indifferenza e l’amore.


www.divittoriomesagne.it

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